2 atteggiamenti che le impediscono di cambiare (e 1 che lo fa)

Atteggiamenti diversi portano a risultati diversi. E ora cosa farà?

La maggior parte delle persone non vede un cambiamento significativo nella propria vita. Perché aspettano che le cose migliorino o hanno paura di fare i passi necessari per migliorare le cose. Cioè, in entrambe le opzioni, non fanno nulla, rimangono inerti di fronte alla situazione.

Faccia attenzione, la vita cambierà solo quando cambierà il suo atteggiamento, quando farà qualcosa di diverso. Un’ulteriore ripetizione della stessa cosa non potrà che portare ad un’ulteriore ripetizione della stessa cosa. Tuttavia, questi due atteggiamenti – l’atteggiamento di attesa che le cose migliorino o l’atteggiamento di paura (sa cosa fare ma ha paura di farlo o è pigro) – sono gli atteggiamenti più comuni degli esseri umani. Poiché siamo naturalmente creature di comode abitudini, tendiamo a fare le stesse cose ogni giorno, non è vero? Perché ci siete abituati. Siete entrati in una grande ruota e la ruota sta girando. Ed eccoti qui. E mentre è al volante, si lamenta del volante. Di tanto in tanto, le cose migliorano, perché nella ruota, chi oggi è in basso, tra un po’ sarà in alto. Domani avrà una visione migliore. In breve tempo, tutto si ridurrà. Lei si lamenta. È sempre la stessa cosa. Ma lei è quello sulla ruota panoramica. Sei tu che sei salito sul volante. Si fanno sempre le stesse cose. Oppure continua a sperare che, per caso, la sua vita migliori. Oppure Dio farà qualcosa per lei e le cose miglioreranno.

Ma in Filippesi, capitolo 2, versetto 13, si dice che Dio è colui che produce sia il volere che il fare secondo il Suo buon piacere. Vede, Dio non fa le cose per noi. Fa le cose in noi, attraverso di noi. Ma Lui non obbliga nessuno. Ci dà l’impulso. Mette la fede, la volontà. Spesso produce su un’intuizione, che è il “desiderio”. Ha l’impulso di fare qualcosa di diverso. Ma nello stesso momento in cui arriva l’impulso di Dio, arriva anche il dubbio umano. Arrivano la paura e la pigrizia.

Quando Dio mette la volontà, mette anche il fare. Cioè, il potere di mettere in pratica questa volontà. Il problema è che vogliamo che le cose siano pronte, fatte sul momento. Vogliamo un Dio che venga come un uomo, con un mantello rosso, e ci salvi nei momenti di pericolo. Ecco cosa vogliamo: un Dio supereroe. E Dio non è un supereroe. Dio è un Padre, Dio è un amico, Dio è una guida, Dio è un partner. Dio dà la strategia, dà la fede per agire. Ma Lui non agisce per noi, agisce in noi.

Quindi, se si trova nell’inerzia di aspettare che le cose migliorino o se ha paura di fare i passi necessari per cambiare le cose, si svegli ora! Dio mette in lei la volontà e il fare, secondo la Sua buona volontà. Cosa ne farà ora? Con queste informazioni? Andrà avanti e supererà la giornata come ieri, come tutti gli altri giorni, oppure farà qualcosa di diverso oggi, adesso?

Fonte : Bispo Renato Cardoso